Fenici e Cretesi

Nelle grandi civiltà del Vicino Oriente le principali vie di comunicazione erano quelle terrestri e quelle fluviali. La navigazione marittima integrava queste arterie.
Sappiamo che, inoltre, le merci provenienti dalle coste arabiche e africane del Mar Rosso venivano caricate sulle imbarcazioni fluviali dopo aver superato il tratto di terra che separa il Nilo dal mare. Il Mar Rosso era dunque collegato al Mar Mediterraneo tramite il Nilo.
Le città della Mesopotamia, inoltre, erano dotate di porti in cui ormeggiavano imbarcazioni provenienti dalla penisola arabica, in quanto, attraverso il Golfo Persico, anche i due fiumi del Tigri e dell'Eufrate erano collegati al Mediterraneo.
Tuttavia queste civiltà continuarono a mantenere un carattere continentale fino all'arrivo dei Popoli del Mare, i quali, infatti, rivoluzionarono totalmente questi scenari.

La più grande isola del Mediterraneo è quella di Cipro. Dista circa 80 km dall'Asia Minore e 120 km dalla Siria e, in questa regione del mondo, le ampie distese di terreno coltivabile consentono una fiorente agricoltura.
Cipro, però, è importante soprattutto per i diversi giacimenti di minerali di rame, il metallo indispensabile per la metallurgia del bronzo. Questa ricchezza alimentava numerosi traffici dal punto di vista commerciale con l'Anatolia, la Grecia e l'Egitto.
Bisogna specificare che, però, i popoli più abili nella navigazione sono sicuramente stati quelli dei Cretesi e dei Fenici che, infatti, grazie al loro potere sul Mediterraneo, sono riusciti a colonizzare una grande quantità di territori e hanno creato nuovi traffici commerciali.

Cretesi
La storia dell'altra grande isola del Mediterraneo, quella di Creta, è, infatti, ben differente rispetto a quella di Cipro. La cultura cretese fiorì tra il 2000 a.C. e il 1400 a.C. in una regione del mondo che era considerata misteriosa e affascinante per moltissimi altri popoli.
Questa civiltà è da sempre definita anche minoica, in quanto, qui è vissuto Minosse, uno dei più grandi e leggendari re dell'antichità.
La più importante risorsa dell'isola è il legname perché vi sono fitti boschi che crescevano sulle pendici delle ampie catene montuose. Le coltivazioni principali, inoltre, erano quelle dei cereali, della vite e dell'olivo.
Assai diffuso era anche l'allevamento di ovini, dai quali si ricavava un'ottima lana che veniva in seguito lavorata e venduta.
La ricchezza principale dell'isola, però, derivava dal dominio dei mari, definito dai Greci talassocrazia. Le flotte cretesi dominavano gran parte dell'Egeo e, con le loro grandi navi, lunghe circa 20 metri, riuscivano a portare a termine qualsiasi tipo di lavoro: dal prelievo di merci o metalli che dovevano essere importati alla loro esportazione, naturalmente dopo esser stati lavorati nelle botteghe annesse al palazzo.
I cretesi erano anche degli abili pirati e, è proprio dalla pirateria che essi traevano ingenti profitti, sotto forma di bottino e di prigionieri.
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A partire dal 2000 a.C. vengono costruiti i primi palazzi, anch'essi perno della vita economica e sociale: tutte le attività agricole, infatti, oltre quelle artigianali e commerciali, erano qui programmate e controllate dalla burocrazia del palazzo.
La struttura sociale era, inoltre, fortemente gerarchica, con al vertice il sovrano, attorniato dai nobili e dai funzionari.
Possiamo dire che una particolarità di questa società è che quest'ultima sembra apparentemente pacifica, in quanto, a differenza di tutti gli altri palazzi, quelli della cultura cretese non presentano fortificazioni come cinte murarie o torri.
Quindi gli storici hanno dedotto che i sovrani non avevano alcuna paura né di un attacco esterno né
di uno interno perché l'unico problema poteva derivare dal mare, ma la flotta cretese era, in assoluto, la migliore del Mediterraneo.
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Palazzo di Cnosso
Nel 1400 a.C. i palazzi furono completamente distrutti. Gli storici pensano che vi siano due possibilità per spiegare la caduta improvvisa di questi palazzi. La prima opinione è di chi sostiene che siano crollati a causa di un terremoto, in quanto l'area egea è una zona fortemente sismica.
Altri sostengono che la scomparsa della civiltà cretese sia dovuta ad un attacco improvviso da parte di un'altra popolazione: quella dei micenei.
I palazzi cretesi, infatti nei secoli precedenti alla loro caduta erano sempre stati ricostruiti, ma questa volta non fu così. Ancora oggi la causa di questo avvenimento è incerta, tuttavia certo è che subito dopo il 1400 a.C. dei cretesi non vi fu più traccia.

Fenici
La storia del Mediterraneo tra la fine del II secolo e l'inizio del I millennio a.C. è caratterizzata dall'apparizione di nuove genti. Si tratta principalmente di genti immigrate dall'esterno, oppure di comunità che assumono una cultura e una lingua particolari, che ci consentono di distinguerle come "popoli". Questo è il caso dei Fenici.
Il nome di questo popolo dice quasi tutto riguardo le sue principali caratteristiche. Il termine che noi utilizziamo per definirlo, infatti, deriva da Phoenikes ed è connesso con poinix, cioè rosso porpora.
 I Fenici erano gli unici, secondo i Greci, capaci nella produzione e nella commercializzazione delle stoffe di lana e di lino di color rosso porpora.
Quest'ultimo si ottiene dalla macerazione del mùrice, un mollusco diffuso nelle acque del Mediterraneo.
Gli abiti di porpora erano destinati solamente ai sovrani, quindi, era un vero e proprio prodotto di lusso, assieme ad animali rari e gioielli.
La cultura fenicia inizia ad affermarsi intorno al 1200 a.C., lungo la costa della Siria e della Palestina. Lo sconvolgimento provocato dall'attacco dei Popoli del Mare aveva costretto i Fenici ad arretrare sempre di più verso la costa.
La terra dei Fenici, infatti, si estende lungo la costa siro-palestinese e corrisponde all'odierno Libano. Questa regione del mondo è circoscritta da una catena montuosa che dista dal mare dai 10 ai 50 km.
In alcune zone, però, vi sono dei veri e propri promontori che si creano quando il monte sporge  sul mare.
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Principali rotte commerciali Fenicie
Le città sono state edificate proprio su questi promontori ed erano dotate, nella maggior parte dei casi, di due porti. Alcuni centri sorgono su isole antistanti la costa.
Oltre che nella produzione della porpora, i Fenici si distinsero in varie produzioni artigianali che erano prevalentemente indirizzate all'esportazione.
Non è un caso che, infatti, siano stati proprio i Fenici a creare un alfabeto molto simile al nostro, di scrittura rapida e alla portata di tutte le altre popolazioni.
La colonizzazione avvenuta da parte dei Fenici è strettamente collegata al commercio, in quanto quest'ultime furono fondate come dei veri e propri empori commerciali. Solo in età avanzata questi centri si sono trasformati in vere e proprie colonie d'insediamento.
Le prime colonie furono impiantate nell'isola di Cipro, e seguì la creazione di nuove città anche a Creta e a Rodi.
Nell'814 a.C. fu fondata la colonia di Cartagine, che, dopo pochi secoli, avrebbe dato vita ad un grandissimo impero.
Furono colonizzate anche le isole italiane della Sicilia e della Sardegna e vi fu la creazione di nuovi insediamenti anche nella penisola iberica.
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Tipico esempio di nave
Fenicia
Naturalmente alla base di queste opere di colonizzazione vi sono delle ottime navi: il legname pregiato veniva portato a falegnami esperti che creavano delle navi stupende che avrebbero, in futuro, solcato le acque del Mediterraneo.
Ai Fenici si devono anche le prime esplorazioni negli oceani, in quanto, alcuni marinai fenici, sotto il comando del faraone egizio Nacao, circumnavigheranno il continente africano da oriente a occidente.
 Nel V secolo a.C., il cartaginese Annone spinse i Fenici fino alle Colonne d'Ercole (il punto in cui si credeva che il mondo finisse) e li fece arrivare anche in Guinea.
Imilcone, inoltre, guidò i Fenici in diverse spedizioni, facendoli giungere fino alle isole Cassiteridi, corrispondenti alla Gran Bretagna e all'Irlanda.

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