Egizi

Gli egiziani sono stati il primo popolo ad utilizzare le unità di misura e a crearne dei multipli e sottomultipli per agevolare la misurazione di grandezze fisiche come la lunghezza, il volume o la superficie.
Il grande storico Erodoto definì l'Egitto come un vero e proprio "dono del Nilo", in quanto gli insediamenti umani sono quasi tutti concentrati lungo le sponde del fiume o nelle immediate vicinanze; mentre il resto è unicamente un vastissimo mare di sabbia punteggiato da qualche oasi.
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Il corso del
fiume Nilo
Il Nilo nasce dai laghi equatoriali dell'Africa e dalle montagne dell'Etiopia e scorre verso il Mediterraneo.
Nella Valle e nel Delta si trova il terreno irrigabile dal fiume per mezzo di canali, e dunque coltivabile. La situazione degli egizi era, infatti, molto simile a quella delle popolazioni mesopotamiche, che, infatti, si stanziarono lungo il corso del Tigri e dell'Eufrate.
Il Nilo, tuttavia, è un fiume molto più regolare rispetto al Tigri e all'Eufrate e, infatti, la sua inondazione avveniva, con sorprendente puntualità nel corso del mese di giugno.
Inizialmente vi era un processo definito d'infiltrazione durante il quale il terreno si inumidiva, mentre vi era un vero e proprio straripamento del fiume durante il corso del mese di luglio, durante il quale le acque ricoprivano le terre circostanti sotto due metri d'acqua.
A partire dalla metà di settembre vi era l'esatto processo contrario: le acque si ritiravano e il Nilo rientrava nel suo letto lasciando tutto intorno un suolo umidificato e fertile, utile alla coltivazione.
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Nilometro:
Strumento di misurazione utilizzato 
 per misurare l'altezza del
Nilo e per valutare l'andamento
del raccolto
 Naturalmente il volume del Nilo poteva variare a seconda di alcuni fattori climatici e del periodo in cui si aveva l'inondazione:   quest'ultima poteva essere troppo scarsa e provocare grandi carestie, oppure troppo abbondante il che poteva causare la distruzione di abitazioni, uomini e animali.
Vi erano, per questo motivo, nell'Antico Egitto una grande quantità di prevenzioni che limitavano l'entità di tutti questi danni che potevano essere causati dal fiume Nilo.
Inoltre era necessaria la fatica dei contadini per riuscire a coltivare   tutte le terre circostanti al Nilo. Questi ultimi, nelle settimane   successive all'inondazione erano costretti a zappare, arare,   seminare, ricostruire dighe, argini e bacini di raccolta nei tempi   limite, fino a quando, cioè, il terreno rimaneva umido e fangoso.

I contadini vivevano in capanne addossate l'una all'altra, abitate da uomini e animali domestici. Queste condizioni di vita, accompagnate da un'alimentazione povera e squilibrata, producevano gravi malattie e ne facilitavano la propagazione.
Le autorità pubbliche, però, non considerando le varie difficoltà delle classi sociali più basse, costringevano queste ultime a svolgere i lavori necessari alla rete d'irrigazione. Spesso, inoltre, una parte del raccolto veniva requisita per riservarla in caso di eventuali carestie.
Le tasse, inoltre, erano un vero e proprio incubo in quanto venivano riscosse dal potere centrale ed erano davvero salate.

La divisione in classi sociali
L'Egitto era dominato dal faraone, il dio-re, figlio di un dio, amato e protetto dagli altri dèi. Nelle sue funzioni terrene di sovrano egli aveva i caratteri di una divinità solare e, dopo la morte, si credeva che tornasse in cielo per assumere le sembianze del dio Osiride, signore dell'aldilà. Secondo le credenze degli Egizi, infatti, il faraone era l'unico in grado di mantenere dei rapporti stabili tra gli dèi egli uomini.
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Le due persone rappresentate nell'immagine si apprestano
ad inchinarsi al dio-re, cioè il faraone
Gli stessi si occupavano di esprimere la loro potenza tramite la costruzione di edifici (piramidi, templi, obelischi, sfingi) e delle statue colossali innalzati in tutto il paese.
Al gradino immediatamente inferiore vi era il primo ministro, che aveva il compito di gestire gli affari ordinari del regno.
Questi ultimi erano innanzitutto incentrati sulla organizzazione centralizzata del lavoro, finalizzata a sfruttare le piene del Nilo e a far confluire nei magazzini del faraone i diversi prodotti agricoli.
Il primo ministro era assistito dagli scribi che si occupavano, invece, di garantire l'organizzazione del lavoro necessaria alle opere di canalizzazione, alla coltivazione, al prelievo delle eccedenze agricole e al loro immagazzinamento.
Quella degli scribi era una categoria privilegiata e stratificata.
Vi erano anche i sacerdoti che, nominati dal faraone stesso, avevano il compito di addestrare gli scribi in "case della vita", annesse ai templi.
I sacerdoti Egizi erano rinomati come grandi maestri di sapienza in quanto si occupavano anche di astronomia, chimica, medicina, matematica e geometria, oltre che di chirurgia.

I geroglifici
La scrittura cominciò a diffondersi nel paese intorno al 3000 a.C. ed è una scrittura che si esprime a caratteri geroglifici (con il termine geroglifico si intende propriamente un 'segno sacro inciso').
Questi ultimi avevano un carattere pittografico in quanto i segni corrispondevano a immagini. 
In Egitto veniva utilizzata principalmente la pietra per dipingere e rappresentare le lettere, ma vi erano anche superfici in legno e fogli di papiro, che in seguito si diffonderanno.
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Esempio di geroglifici egizi
La decifrazione dei geroglifici (diventati incomprensibili intorno all'epoca del Medioevo) è dovuta allo studioso Jean-François Champollion e ad un fortunato ritrovamento: la stele di Rosetta.
La stele nera, infatti, conteneva un decreto sacerdotale trascritto sia in greco che in geroglifico intorno al 196 a.C.
Fu lo stesso egittologo che, inoltre,  capì che ogni geroglifico non rappresentava una singola lettera, ma un'intera parola.
Subito dopo la scoperta Jean-François Champollion si dedicò a ricostruire quella che era la grammatica utilizzata dagli Egizi.
Vennero tradotte numerose opere della letteratura egizia che, infatti, comprende diversi generi: opere sapienziali (contenenti dei precetti morali), inni religiosi, regole rituali e formule magiche, componimenti poetici e opere riguardanti un preciso argomento storico come le condizioni di vita di una società o le diverse vittorie in ambito militare.

La religione egizia
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Anubirappresentato
con la testa di sciacallo
La religione egizia più antica è caratterizzata dallo zoomorfismo, vale a dire la capacità di di immaginare gli dèi con delle sembianze animali. Infatti gli Egizi veneravano direttamente alcuni animali quali, ad esempio: ibis, coccodrillo, gatti, babbuini, arieti,tori e serpenti.
In un secondo periodo della storia egiziana si diffuse anche l'antropomorfismo, ovvero la tendenza di rappresentare gli dèi con sembianze umane.
Alcuni di essi vennero rappresentati in parte come uomini (basta pensare alla Sfinge) e s'immaginò che come uomini essi si comportassero.
Il faraone Amenofi IV  tentò di imporre una riforma di monoteismo: aveva proposto, infatti, di venerare solamente Aton, dio del Sole.
Tentò di cancellare, inoltre, tutte le altre divinità cambiando, innanzitutto, la capitale da Tebe a Akhetaton (che letteralmente significa 'gradito ad Aton').
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Piramidi egizie

Le più consistenti testimonianze del mondo egizio riguardano soprattutto il mondo della morte. Era diffusa la convinzione che non rappresentasse la fine dell'esistenza, in quanto era lo spirito a sopravvivere.
Tuttavia lo spirito sarebbe rimasto in vita solamente se ci fosse stata, nello stesso momento, anche l'integrità del corpo, il che spinse la popolazione a mettere in atto la cosiddetta tecnica dell'imbalsamazione.
La tomba, inoltre, doveva rappresentare l'abitazione del defunto perciò la struttura della sua casa nei minimi particolari.
Questo particolare tra la vita e la morte spiega principalmente la cura con la quale i faraoni facevano erigere le loro piramidi, le quali esprimevano un vero e proprio potere divino, ma era anche la tomba dove il sovrano avrebbe dovuto continuare a vivere e a proteggere i suoi sudditi.

La storia egizia
La storia dell'Egitto è spesso definita come un vero e proprio alternarsi di regni e periodi intermedi: i primi corrispondono a fasi caratterizzate da un forte potere centrale, i secondi ad una fase di crisi.
Si distinguono, pertanto, un Antico Regno, un Medio Regno e un Nuovo Regno, interrotti da un Primo periodo intermedio e da un Secondo periodo intermedio, preceduti da un periodo definito periodo "predinastico".

Durante l'Antico Regno il potere del faraone rimane ormai indiscusso, e questo è deducibile dal fatto che, proprio in questo periodo, vengono costruite le più grandi piramidi.
Questa posizione di potere viene meno durante il corso del Primo periodo intermedio, in quanto i governatori locali iniziarono a prendere gradualmente il potere.
Vi furono disordini sociali, inondazioni disastrose e duri periodi di carestia che, testimoniano che, in quest'epoca, non esiste più un potere forte.
Il Medio Regno coincide con il momento di rinascita dal Primo periodo intermedio, in quanto Sesostiri III riesce a riprendere il potere e ad iniziare una campagna militare verso la Nubia.
Il suo successore Amenemhet III diede slancio alla bonifica dei territori della regione del Fayyum e favorì l'acquisizione di circa 100000 nuovi ettari di terreno coltivabile.
Il Secondo periodo intermedio vede un indebolimento del potere centrale e un rafforzamento di quello dei governatori locali.
La Nubia si rese autonoma e nuove popolazioni riuscirono ad insediarsi all'interno del territorio degli egizi.
La riscossa degli egizi inizia con l'avvento del Nuovo Regno quando il faraone Ahmosi I riuscì a cacciare gli Hyksos (una delle popolazioni insediatesi nei territori egizi) e a riunificare il regno.
Iniziò così un' espansione che portò l'Egitto al suo massimo potere e, naturalmente, vi furono altri faraoni protagonisti di questo periodi quali, ad esempio, Thutmosi I, famoso per le sue imprese militare e Thutmosi III, grande condottiero e uomo politico.
Quest'ultimo riuscì ad assumere il controllo dell'Asia Minore e a portare l'Egitto al suo massimo splendore.
Durante il corso del Nuovo Regno vi sono stati anche faraoni, come Ramses II, che hanno costruito una grande quantità di edifici che, ancora oggi, è possibile visitare, data la loro straordinaria bellezza.
Nel 1200 a.C. l'Egitto, però, fu costretto a difendersi dall'attacco dei popoli del mare e, Ramses III, riuscì a respingerli, ma a costo di importanti regioni.
Nel 525 a.C. l'Egitto divenne una delle province dell'impero persiano e, in seguito, nel 333 a.C. sarà conquistato da parte di Alessandro Magno fino a diventare, nel 31 a.C., una provincia dell'impero romano.



La storia degli Egizi è davvero molto complessa e articolata. Potete trovare eventuali approfondimenti in questo video:

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